All'interno dell'universo già innovativo delle microcap, le aziende specializzate nella ricerca medica sono sicuramente le più dinamiche. In un contesto di difficoltà del mercato, il settore ha bisogno più che mai di finanziamenti per continuare a innovare.

Tra le PMI microcap quotate in borsa, le cosiddette "Biotech" e "Medtech" rappresentano un insieme molto eterogeneo, composto da diverse centinaia di aziende che rappresentano oltre il 10% dell'indice MSCI Europe Microcap. Tuttavia, proprio come l'indice MSCI Europe Microcap, in cui circa l'85% delle aziende del settore biotech non sono ancora redditizie, la loro debolezza risiede nella eccessiva dipendenza dai mercati finanziari. A causa dell'elevato rischio intrinseco dei progetti, le banche erogano finanziamenti molto raramente, lasciando agli investitori in azioni, quotate o meno, il compito di accompagnare lo sviluppo di queste aziende.

In queste fasi di turbolenza dei mercati, nei quali l'avversione al rischio è stata elevata dall'inizio dell'anno, questo settore si è ritrovato particolarmente sotto pressione.

Oltre alla disinflazione dei multipli, anche il COVID ha ostacolato le operazioni di molti studi clinici e lo sviluppo commerciale delle aziende più avanzate. La performance mediana delle società biotecnologiche dell'indice in Europa è quindi di circa -50% su 1 anno.

In questo contesto, alcune aziende affrontano situazioni complesse, avendo la necessità di raccogliere fondi in un momento in cui le valutazioni sono depresse e poco attrattive per i mercati. Tuttavia, come ha ricordato Franck Mouthon, Presidente di France Biotech, in una recente intervista a Les Echos: "I grandi laboratori hanno saputo adeguare la loro R&S, affidando alle società biotecnologiche il compito di testare le piste terapeutiche prima di assumerne la responsabilità nelle fasi avanzate. Le società biotecnologiche ora conducono l'innovazione".

Oltre alle buone iniziative pubbliche come il piano di innovazione Francia 2030, di cui circa un quarto sarà dedicato alla salute, e il "gallo bianco" di Bpifrance, l'ecosistema ha bisogno più che mai di finanziamenti per realizzare l'innovazione.

In Francia, in particolare, i privati costituiscono una grande componente degli investitori in questo settore, spesso attratti dall'alta volatilità delle sue azioni e dalla speranza di guadagni rapidi. Molti dimenticano che la diversificazione è fondamentale, soprattutto in questo universo. A tal fine, l'investimento indiretto tramite fondi consente spesso una migliore gestione del rischio, ma i fondi specializzati sono rari e sono pochi i grandi investitori che li scelgono.

È questo il caso dei fondi generalisti Mandarine Europe Microcap e Mandarine Global Microcap, che, come il loro indice, collocano oltre il 10% dei loro investimenti in questi settori, ossia complessivamente circa trenta società biotecnologiche e quindici medtech. Ovviamente questi investimenti a volte non portano risultati positivi, alcune uscite eccellenti nei fondi servono a ricordare il valore che queste PMI possono creare. Tra gli esempi ricordiamo Oncodesign, un'azienda di Digione con un modello ibrido di ricerca e servizi che è stata recentemente oggetto di un'offerta pubblica di acquisto, ArgenX, una società biotecnologica belga che si basava sugli anticorpi dei lama, e Medicrea, una medtech di Lione che è stata acquisita da Medtronic nel 2020.

In un momento in cui dare un significato al proprio risparmio sta diventando una preoccupazione importante, l'investimento diversificato nell'universo delle microcap permette di sostenere PMI innovative, che spesso creano posti di lavoro nelle regioni, sostenendo indirettamente la ricerca medica.

Microcap: il settore sanitario innovativo in cerca di finanziamenti

Dernières Actualités