La tassonomia europea si sta evolvendo per classificare una gamma sempre più ampia di attività economiche che hanno un impatto positivo sull'ambiente. Questo fornirebbe maggiore trasparenza e chiarezza agli investitori e garantirebbe l'allineamento di pratiche di mercato in tutta l'UE.

La tassonomia UE è stata creata per dirigere i flussi di capitale verso attività economiche sostenibili. Il suo scopo principale è quello di fornire un quadro solido e trasparente per definire le attività che danno un contributo sostanziale alla soluzione della crisi climatica e ambientale. I sei obiettivi della tassonomia includono:

Mitigazione dei cambiamenti climatici
Adattamento ai cambiamenti climatici
Uso sostenibile e tutela delle acque e delle risorse marine
Transizione verso un'economia circolare
Prevenzione e controllo dell'inquinamento
Protezione e ripristino degli ecosistemi della biodiversità

Un quadro normativo per la tassonomia ora esteso ai sei obiettivi

La metodologia ha inizialmente affrontato i primi due obiettivi, vale a dire la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici, limitandosi a una lista ristretta di attività classificate come ammissibili, non ammissibili o non coperte dalla tassonomia (fig. 1, a sinistra). È tuttavia essenziale che il quadro della tassonomia affronti tutti e sei gli obiettivi ambientali e tutte le parti dell'economia per rispondere alla necessità di una transizione urgente. Il nuovo quadro esteso affronta gli altri quattro obiettivi e classifica le attività in base al loro livello di prestazione, introducendo due nuove soglie per misurare l'impatto ambientale (fig. 1, a destra).

Le attività che superano la soglia "do no significant harm" sono classificate in rosso e rappresentano prestazioni non sostenibili che richiedono una transizione urgente per evitare danni ingenti o prestazioni significativamente dannose che richiedono un'uscita urgente. Le prestazioni intermedie, collocate tra le due soglie, sono classificate in giallo. La soglia "substantially contribute" delinea tuttora la classificazione verde e comprende quelle attività che contribuiscono alla transizione climatica, precedentemente designate come allineate alla tassonomia.

Figura 1: Evoluzione della metodologia della tassonomia europea

Fonte: European Commission - The Extended Environmental Taxonomy Final Report

Prendendo a esempio l’energia elettrica prodotta a partire da gas, le emissioni dirette delle centrali a gas naturale sono in media tra 350-500gCO2e/kWh, ben al di sopra della soglia "do no significant harm" di 270 gCO2e/kWh (fig. 2). Sono quindi classificati come prestazione rossa. Per essere eleggibili alla tassonomia verde, gli impianti dovrebbero avere emissioni inferiori a 100 gCO2e/kWh. Un altro punto importante della tassonomia è l'aspetto dinamico dei criteri di ammissibilità. Il criterio "do no significant harm", oggi fissato a 270 gCO2e/kWh per le centrali a gas, sarà ridotto a 100 gCO2e/kWh nel 2030. La soglia di ammissibilità verde passerà da 100 gCO2e/kWh di oggi a 0 gCO2e/kWh nel 2050.

Fig. 2: Soglie di ammissibilità delle centrali a gas nella tassonomia europea

Fonte: European Commission - The Extended Environmental Taxonomy Final Report

Quali sono i settori maggiormente interessati e qual è l'impatto sugli investimenti nella transizione?

La metodologia estesa può essere applicata a una vasta gamma di attività aventi criteri specifici oltre a quello della CO2, come la quantità di rifiuti riciclati o la riduzione dell'uso di acqua nei processi industriali. È tuttavia importante considerare che alcune attività hanno per natura un basso impatto ambientale (positivo o negativo), in particolare le società di servizi. Si ritiene pertanto che le attività economiche prioritarie possano essere divise nei seguenti settori:

Agricoltura, silvicoltura e pesca
Attività minerarie
Produzione e manifattura industriale
Energia
Costruzioni ed edilizia
Tecnologie dell'informazione e delle telecomunicazioni
Trasporti
Restauro ambientale
Approvvigionamento idrico, risanamento e gestione dei rifiuti

Sarà utile una tassonomia estesa con un approccio più mitigato per riconoscere le attività a diversi livelli di performance affinché gli investimenti siano classificati in modo chiaro e trasparente. Il nuovo quadro permetterà agli investitori di sostenere meglio le aziende nel loro percorso di transizione verde e di aumentare la trasparenza sulla loro esposizione ad attività che necessitano di una transizione urgente o nei confronti di attività da abbandonare. Il team di gestione accoglie con favore i cambiamenti della tassonomia e ricorda che, per la gestione del fondo Mandarine Global Transition, il suo processo di investimento soddisfa i sei grandi obiettivi ambientali della tassonomia e si rivolge ad attività classificate come verdi e che contribuiscono in modo significativo alla transizione energetica ed ecologica.

La tassonomia ambientale europea estesa

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